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    TUTTI DANZANO, TUTTI VOGLIONO DANZARE...
    E DANZANDO GENERANO LO SPAZIO: LA CASA, IL TEMPIO, IL TEATRO...
    LE CASE, LE COSTRUZIONI NON SONO RIFUGI, CAVERNE, CAPANNE,
    TENDE MA SEMPLICEMENTE I LIMITI ESTERNI DEL VORTICE DI DANZA.
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    La chiave รจ tutta nella danza...
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ARCHIMONTA

Paolo Montanari

Sono nato il 13 novembre 1971 a Parma. Ho vissuto a Parma, Milano e Madrid. Ho un figlio, Alessandro ed un nipote, figlio di mia sorella, Olmo. Mi piace stare con gli amici a chiacchierare, cucinare e ridere. Sono stato single, poi convivente, poi sposato e poi divorziato. Nato in città, ho desiderato vivere in campagna, poi sono tornato in città. Non mi manca quasi niente. Ho vissuto e vivo con passione l’architettura, l’arte figurativa, la musica, il canto, il teatro. All’età di 5 anni ho pensato di iscrivermi alla scuola di arte circense di Mosca per imparare a fare il clown. Ma suor Eusebia me lo proibì. Mi sono formato a Parma immerso nel realismo di periferia, il cattolicesimo relativista, il comunismo emiliano, il volontariato sociale. E poi, dopo aver scelto di imparare a fare l’architetto, a Milano al Politecnico con Cino Zucchi, Emilio Battisti e Pierluigi Nicolin. Poi in Erasmus a Madrid ai tempi di Navarro Baldeweg, Abalos y Herreros e Paco Alonso. Dopo la laurea ho lavorato con Italo Rota al progetto per la Mediateca di San Sisto a Perugia, per la chiesa di Santa Margherita Maria Alacoque a Roma sino a vincere il concorso internazionale per il Museo del 900 a Milano. La formazione chiamata gruppo Rota era composta da Italo Rota, Emanuele Auxilia, Fabio Fornasari, Alessandro Pedretti ed il sottoscritto. Durante il percorso di formazione ho incontrato alcune persone fondamentali per la mia realizzazione personale e lavorativa: Gianluca Cavazza, Gianclaudio Negri, Margherita Palli, Roberto Linetti, Raffaele Fabrizio, Gianluca Catellani, Daniel Mallo. Nel 2000 ho iniziato a collaborare come socio di MaC studio associato con Luca Calzolari e Massimo Marchesi. Ho capito che mi piace la progettazione architettonica e che significa immaginare, disegnare, plasmare lo spazio, dare forma al vuoto per abitarlo. Mi occupo anche di pianificazione territoriale, restauro e direzione lavori dedicandomi alla soluzione di problemi dell’area dell’edilizia e del territorio per esseri viventi di ogni genere spaziando fra le necessità della casa e dell’abitare, le questioni economiche, le difficoltà burocratiche, il catasto, i permessi per costruire e ristrutturare, le agevolazioni fiscali, il confort e la qualità del vivere. Le richieste dei miei committenti mi hanno portato a progettare e realizzare case passive, case in legno, case in pietra, edifici a consumo quasi zero, edifici in terra cruda. Ho affrontato temi quali case, condomini, biblioteche, musei, centrali termiche, caserme, chiese, stalle, parchi fotovoltaici. Cerco di voler bene a geometri, ingegneri, geologi, termotecnici. Da tutte queste attività traggo il mio sostentamento: senza arricchirmi, perché non usa più, ma sopravvivendo bene si. Lavoro per aziende del territorio emiliano: Stern Energy, Carra Mangimi, MaC Tubi, Gruppo Cabiria. Collaboro con Amministrazioni Pubbliche come il Comune di Parma, i Provveditorati alle Opere Pubbliche del Lazio, del Veneto, della Toscana, il Comune di Milano, il Comando Generale della Guardia di Finanza, la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Parma. Alterno a questa attività quella di insegnamento delle discipline del disegno, dell’architettura, dell’interior design in scuole pubbliche e private appena me ne è concessa la possibilità. Oggi sono docente presso Accademia. Mi interessano le questioni teoriche dell’architettura, quelle trattate da Joseph Rykwert, le questioni tecniche e tecnologiche, gli approcci antropologici alla Franco La Cecla, la narrazione dell’architettura ed i contatti con la psicologia, la teoria della percezione e le neuroscienze. Il mio studio è a Parma, vicino alla Barriera di San Michele dell’Arco, con Enrico Rizzo e Silvia Piccioni e con un rizoma direttamente collegato a tutti quelli passati da MaC. Per il resto un viaggio o due all’anno, guardare il mare, bere una birra in compagnia oppure scendendo dall’Acropoli ad Atene. Per il futuro mi attende la grande opera: migliorarmi, approfondire se possibile divertendomi. Un poco Fagiolino e un poco Sandrone e anche tanto Oetzi.

Showreel
The key is all in dance, architecture is generated from dance and contains dance.
Architectural design

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