Una Piazza Meravigliosa
Piazza Duomo, Parma
Progetto per un nuovo dehors a servizio del ristorante Angiol d’Or
In seguito al piano di riorganizzazione delle aree comunali in concessione del centro storico di Parma, la Soprintendenza ai Beni Architettonici aveva denunciato l’incongruità del dehors esistente. Attraverso un lungo lavoro di collaborazione con gli enti quello progettato ha ricevuto il nulla osta.
(Cesare Brandi)
… Non esiste io credo per tutto il medioevo una piazza più armonica e singolare di quella del Duomo di Parma, è una piazza sagrato, ma più per le funzioni che per l’aspetto, in quanto è aperta da più di quattro lati senza peraltro essere di passo. Questa caratteristica di chiusura ed apertura insieme stimola una spazialità particolare che i monumenti nella loro unità sviluppano pur essendo separati uno dall’altro. A dovere scegliere l’opposto e sottolineare le differenze non c’è da citare che la piazza Duomo di Pienza, anche qui si tratta di una piazza sagrato ma non così delineata in pieno perché c’è anche il palazzo comunale ed il palazzo Piccolomini, con tutto ciò si tratterebbe di una semplice variante se la differenza non fosse strutturale: la piazza di Pienza è prospettica mentre quella di Parma non lo è. Non solo non è prospettica perché non focalizza lo sguardo del fruitore su di un punto centrale e non organizza tutti i lati a questo punto ma è l’esempio stesso di una coordinazione per accostamento in cui cioè la correlazione tra gli edifici è paratattica. Insomma esprime perfettamente la sensibilità romanica per le grandi masseavvicinate ma non snodate in una continuità lineare come avverrà principalmente con il gotico. Nella piazza di Parma ci sono quattro fronti tra cui le aperture stradali servono da cerniere e da aperture al tempo stesso. La più importante di queste fronti è certo quella della Cattedrale della fine del XII secolo perfettamente armonica è impiantata più sul ritmo che sui singoli elementi. Sul lato destro della cattedrale sorse nel 1191 il Battistero, questo capolavoro assoluto di uno scultore che era anche architetto Benedetto Antelami, ed Antelami significa architetto; tale solenne Battistero che si svolge alla sutura di una sensibilità romanica con quella gotica nella fantasia dell’artista trova una conciliazione assoluta con modi che apparentemente apparrebbero in contraddizione: la tradizione classica, il gusto romanico, il nascente linearismo gotico. Sopra i portali le statue degli arcangeli Michele e Gabriele e di Re Salomone e la Regina di Saba ieratiche e potenti appaiono avvolte da fitte pieghe che risolvono con andamento lineare la plastica avvolgente dei volumi purissimi su cui verte la scultura dell’Antelami. Le fitte pieghe appaiono trapunte d’ombra così come il grande blocco del Battistero è trapunto dalle logge, la loro congruenza all’architettura è assoluta. Inflessibile coordinamento di volumi. Così in questa meravigliosa piazza si assiste al connubio più perfetto tra architettura e scultura in un vano spaziale che è come la sosta del tempo al limite dell’eternità.